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Alto Adige 27.03.70

 

A SESTO S. GIOVANNI DOVE ABITAVA
È scomparso Visco Gilardi
Fervente antifascista, fece parte a Bolzano della Resistenza per il partito comunista.
Il suo nome di battaglia era «Giacomo».

È mancato improvvisamente a Sesto San Giovanni, dove da alcuni anni risiedeva, Ferdinando Visco Gilardi, figura molto nota nella nostra città per l’intensa attività dallo stesso esplicata durante la guerra nel campo politico e come dirigente d’azienda.
Fervente antifascista, a Milano aveva avuto parte attiva nel gruppo che faceva parte a Lelio Basso di cui era intimo amico. A Bolzano entrò nel movimento della Resistenza, come esponente del partito comunista, assumendo per incarico del Comitato di Liberazione dell’Alta Italia – su iniziativa dello stesso Basso – il difficile incarico di responsabile dell’assistenza al campo di concentramento. Mercé il suo instancabile rischiosissimo lavoro, sostenuto da una rete organizzativa da lui medesimo realizzata in città, molti patrioti antifascisti poterono riacquistare la libertà. L’organizzazione diretta da Giacomo — questo era il suo nome di battaglia si estese efficacemente a coloro che riuscivano a fuggire dai convogli diretti in Germania: numerose erano le famiglie a Bolzano (alcune delle quali tuttora qui residenti) pronte a offrire preziosi nascondigli agli evasi, in attesa di poterli avviare in zone più sicure o nelle formazioni partigiane.
Ma il cerchio doveva stringersi inesorabilmente intorno ai gruppi di resistenza altoatesini: il 19 dicembre 1944 Gilardi viene arrestato e internato nel
blocco celle del campo di concentramento, tra i «banditi» più pericolosi. Sottoposto ripetutamente a torture negli «uffici» della Gestapo al Corpo d'Armata, Giacomo ha la forza di resistere, senza il minimo cedimento, dando ai compagni di prigionia un fermo esempio di forza morale. Consapevole di una situazione che può precipitare da un momento all’altro, chiede di poter lasciare ai figli un testamento morale. I carcerieri glielo consentono.
Alla liberazione è dirigente del partito comunista e viene espresso
dal C.L.N. provinciale come Viceprefetto, incarico che egli assolve con esemplare impegno e sensibilità politica. Si fa portatore di convinzioni lungamente maturate sulla necessità di riparare i torti subiti dalla popolazione di lingua tedesca durante il fascismo, si batte per una prospettiva di civile convivenza tra le popolazioni di lingua diversa, fondata sulla lealtà, sulla chiarezza, su una rinnovata fiducia.
Ferdinando Visco Gilardi fu anche socio e consigliere d'amministrazione per incarico del suo partito, della società che gestiva il nostro giornale, quando era l'organo del Comitato di liberazione.
Ricordiamo con umano rispetto la nobile figura di Visco Gilardi
e rivolgiamo ai suoi figli i sentimenti del nostro cordoglio.