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Nuovi Tempi 05.04.70

Una fede che diventava impegno politico
Ferdinando Visco Gilardi

È morto improvvisamente a Milano il 25 marzo il nostro collaboratore Ferdinando Visco Gilardi, all’età di 66 anni: è una perdita grave per la chiesa metodista d'Italia e per il protestantesimo milanese, dove egli svolgeva un'attività intensa nella nuova Libreria evangelica e nel gruppo di Cinisello.

Per il nostro piccolo mondo evangelico italiano la scomparsa di Ferdinando Visco Gilardi costituisce una perdita difficilmente riparabile. Nella sua modestia, nella serenità e nel sorriso che mai lo abbandonavano erano malcelati un impegno ed una forza di azione di non comune rilievo. Impegno e forza che una vita sempre impegnata e mai facile avevano largamente dimostrata.
La sua rara capacità di unire in una armonica azione una salda fede religiosa ed un non meno saldo impegno sociale e politico erano evidenti fin dalle sue prime attività giovanili, quando fu una delle colonne portanti della attività che con l'appoggio di Duilio Bossi e con l’elevato apporto di Gangale distinsero verso il 1930 la attività della ACDG di Milano al tempo del suo massimo splendore. Rifulse quando, dopo aver impegnato tutta la sua attività in una iniziativa editoriale e libraria che non fu priva di successo (fra gli autori da Lui pubblicati figurano nomi come quello di Croce e di Buonaiuti), abbandonò tutto pur di non piegarsi alle tristi condizioni dell'epoca. E brillarono in pieno durante la Resistenza alla quale partecipò con tutto -il suo slancio realizzando a Bolzano il suo capolavoro in quella opera di assistenza alle vittime del nazi-fascismo che, obbligate a far tappa a Bolzano, trovavano in lui e nei suoi collaboratori appoggio materiale e morale.
Chi ha potuto in questi ultimi anni essere introdotto nella fitta rete di corrispondenza che intratteneva con un vasto gruppo di amici può testimoniare non solo dalla sua onestà priva di spirito polemico nell’argomentare, ma anche della sua capacità di suggerire, anche a chi non la pensava come lui, nuovi spunti e i suoi punti di vista sempre contribuivano ad arricchire e perfezionare le idee dei suoi corrispondenti.
E tutti hanno sentito l'alto valore della sua partecipazione attiva all’opera di Cinisello, che fu per lui il modo di realizzare nel concreto un sogno di fratellanza cristiana e sociale lungamente perseguito. Perdiamo in lui un amico che sapeva esser tale nel modo più giusto, un fratello in Cristo che non lo era solo di nome, un uomo che è stato di aiuto a molti e di conforto a tutti quelli che lo hanno avvicinato nella serena limpidezza della sua vita. Si è riunito al suo Signore e non lo compiangiamo per questo; ma ci doliamo della perdita che ne soffriamo noi che qui restiamo a tentare di perseguire la opera nella quale egli ci sarà sempre di esempio.

n.d.m. (Niso De Michelis)